Sequestrata villa di pregio in Costa Smeralda
Comando Provinciale Roma
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sequestrato al noto imprenditore D.C. una villa di pregio (denominata “VILLA RENÈ”), del valore di circa 15 milioni di euro, ubicata ad Arzachena (SS).
All’immobiliarista e ad altre sei persone è stato inoltre notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per fatti di bancarotta.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, hanno fatto emergere rilevanti anomalie in alcune operazioni commerciali realizzate dalla F. I. S.r.l., società fondata da C. e della quale è sempre stato il reale dominus, dichiarata fallita nel 2017, allorquando non è più stata in grado di onorare debiti per oltre 12 milioni di euro, soprattutto nei confronti dell’Erario.
In particolare, tra il 2004 e il 2005, la F. era stata utilizzata per la compravendita di un complesso immobiliare in Velletri (RM): lo stesso giorno in cui il bene veniva venduto ad altra società del gruppo, quest’ultima lo cedeva a una terza impresa ad un valore (23 milioni di euro) pari quasi al doppio di quello di acquisto (12 milioni).
Circa 7 milioni di euro, incassati dalla F., venivano poi trasferiti, mediante una serie di passaggi intermedi, su un conto in Svizzera per finanziare proprio l’acquisto della villa di Arzachena, con annessi abitazione del custode e terreno di circa 12.500 mq.
La compravendita, formalmente effettuata da una società sempre riconducibile a C., veniva conclusa con la controparte straniera mediante il pagamento di circa 3,5 milioni di euro, previsti contrattualmente, più altri 7 milioni “in nero”, bonificati su conti elvetici.
Grazie alla meticolosa ricostruzione dei flussi finanziari effettuata dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, il G.I.P. del Tribunale di Roma ha emesso un decreto di sequestro preventivo, cui è stata data esecuzione con il supporto del Comando Provinciale di Sassari, avente ad oggetto il prestigioso immobile in Costa Smeralda.
L’operazione odierna si inquadra nella più ampia azione della Guardia di Finanza volta a tutelare il corretto funzionamento del mercato e della concorrenza.
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