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Maxi frode di consulenti per sottrarsi al pagamento delle imposte per 19 milioni di euro

Pubblicato da BP BP sopra 15/12/2020
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Comando Provinciale Catania

Nell’ambito di articolate attività d’indagine delegate dalla Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza etnea hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, nei confronti di 3 soggetti – tutti sottoposti a indagine per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte – pervenendo al sequestro di 6 appartamenti quale profitto del reato contestato.

Le investigazioni, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania unitamente alla Compagnia della Guardia di finanza del capoluogo, hanno tratto origine da un’attività di verifica nei confronti di un noto studio catanese attivo nel settore della consulenza amministrativa e contabile alle imprese, che ha determinato un rilevante debito tributario in capo ai soci dello studio, pari a 19 milioni di euro, comprensivo di maggiori imposte dovute, sanzioni e interessi.

Le successive attività d’indagine, corroborate dai riscontri dell’Agenzia delle entrate di Catania, hanno permesso di evidenziare che a seguito del decesso, avvenuto nel 2014, il coniuge ed i figli sono entrati in possesso di un importante patrimonio immobiliare, costituito dai 6 citati appartamenti in città, che costituiscono garanzia patrimoniale a favore dell’Erario per il pagamento del rilevante debito tributario.

Nel dettaglio, gli accertamenti hanno consentito di porre in luce che, al fine di eludere l’azione di riscossione delle somme dovute al fisco, è stato ideato un articolato sistema di frode per cui:

  • a distanza di un anno e mezzo dal decesso di professionista è stato reso pubblico un testamento olografo, in base al quale l’intero patrimonio del defunto veniva devoluto, direttamente e interamente, ai nipoti;
  • i figli e la moglie del de cuius hanno formalmente rinunciato all’eredità, in modo da evitare che l’Amministrazione finanziaria potesse sostituirsi a loro e richiedere il reintegro della c.d. “quota di legittima”.

Come ricostruito dalla Procura della Repubblica di Catania e validato dal GIP presso il locale Tribunale, la notevole distanza temporale tra il decesso del professionista e la presentazione del testamento olografo, in aggiunta alla differente grafia presente sul testamento attribuito allo stesso, hanno costituito elementi dotati di significativa valenza indiziaria a sostegno della falsità del testamento pubblicato.

Pertanto, a conclusione dell’attività investigativa:

  • sono state sottoposte a indagine 3 persone per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte;
  • su richiesta della Procura della Repubblica, il GIP presso il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro preventivo di 6 appartamenti, tutti situati in città, posti a garanzia dell’assolvimento dei debiti tributari.

Anche questa complessa attività d’indagine svolta si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Guardia di finanza di Catania a contrasto dell’evasione e delle frodi fiscali, per il recupero e l’effettiva riscossione di redditi non dichiarati che, una volta acquisiti all’Erario, potranno essere destinati a importanti interventi di natura economico e sociale a favore della collettività.

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